La Rottamazione Quinquies rappresenta la quinta edizione della definizione agevolata dei debiti fiscali in Italia. Attualmente, il disegno di legge n. 1375, che introduce questa misura, è in discussione al Senato e potrebbe essere incluso nella Legge di Bilancio 2026, con un’eventuale approvazione prevista per l’autunno.
Caratteristiche principali della proposta
La proposta di legge prevede:
- Estensione temporale. Inclusione dei debiti affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
- Rateizzazione estesa. Fino a 120 rate mensili (10 anni), con la possibilità di omettere fino a 8 rate complessive senza decadere dal beneficio.
- Azzeramento di sanzioni e interessi. I contribuenti pagherebbero solo il capitale dovuto, più un interesse di dilazione pari al 2%.
- Inclusione di tributi locali. IMU, TARI, multe stradali e bollo auto potrebbero rientrare nella sanatoria, previa adesione da parte degli enti locali.
Perché non è ancora operativa?
Perché, molto semplicemente, non è stata approvata. Le scadenze ipotetiche circolate nei mesi scorsi – adesione entro il 30 aprile, risposta entro il 30 giugno, primo pagamento entro il 31 luglio – sono di fatto irrealizzabili: né l’Agenzia delle Entrate né la Sogei (la società che gestisce i sistemi informatici del Fisco) hanno avuto il tempo tecnico per organizzarsi. Anche lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha sottolineato la necessità di rivedere il cronoprogramma, qualora la misura venisse confermata.
Cosa significa per le imprese?
Se approvata, la Rottamazione Quinquies potrebbe rappresentare una concreta opportunità per imprese e professionisti di alleggerire la propria posizione debitoria con lo Stato, evitando l’accumulo di ulteriori sanzioni o il rischio di procedure esecutive. Ma attenzione: nessuna decisione operativa può essere presa fino a che non sarà approvata la norma e pubblicati i relativi provvedimenti attuativi.
In sintesi
Oggi la Rottamazione Quinquies è un’ipotesi, non una certezza. Come anticipato in apertura di articolo, recenti indiscrezioni immaginano il suo possibile inserimento nella Legge di bilancio 2026. Tuttavia, chi ha posizioni aperte con il Fisco farebbe bene a monitorare da vicino l’evolversi della situazione, per farsi trovare pronto.